Le disfunzioni dell’apparato masticatorio sono dei quadri clinici caratterizzati da limitazioni funzionali masticatorie, dolori e rumori alla articolazione temporo mandibolare posta al davanti del padiglione auricolare. Si tratta di patologie dovute al sommarsi nel tempo di più fattori causali e tra questi importanza fondamentale rivestono situazioni quali: la perdita ed il disallineamento dei denti, la storia di traumi facciali o al capo, le abitudini funzionali scorrette come il digrignamento dentale notturno e il serramento diurno, lo stress, e gli stili di vita inadeguati.
Tali disfunzioni si manifestano spesso con sintomi e segni subdoli che in prima battuta non fanno pensare al coinvolgimento dell’apparato masticatorio, e tra questi ricordiamo la cefalea o la cervicalgia, piuttosto che gli acufeni o le sensazioni di orecchio ovattato e ancora un senso di instabilità posturale non di vera e propria vertigine con dolori alle gambe o alla colonna vertebrale.
Si tratta infatti di quadri clinici diversi in cui il difetto funzionale che ne sta alla base può essere limitato a livello masticatorio DTM (Disturbi Temporo Mandibolari) estendersi ai territori vicini coinvolgendo la parte alta del corpo quindi il collo e la testa DCCM(Disturbi Cranio Cervico Mandibolari) ed in alcuni casi, non proprio così rari, coinvolgere l’intera postura e quindi territori anche molto distanti ed apparentemente scollegati dall’apparato masticatorio.
Spesso sono proprio i dolori cronici persistenti che non trovano soluzione, poiché recidivano nel tempo, a far pensare che la causa del problema possa essere legata ad un disequilibrio della postura quale conseguenza di fattori destabilizzanti diversi tra i quali spicca spesso un disequilibrio dell’apparato masticatorio.
La diagnosi di tali problemi di salute richiede una certa esperienza poiché basata fondamentalmente su di una minuziosa raccolta dati (anamnesi) ed un attento esame fisico delle funzioni coinvolte (esame obiettivo), non esistono infatti esami strumentali in grado di certificare tale problema e pertanto tutto dipende dall’esperienza dell’operatore.
Anche la terapia rappresenta un momento delicato in quanto l’inesperienza spesso conduce verso trattamenti sbagliati o eccessivi (overtreatment) che spesso, in patologie di sommazione come queste, anziché dare beneficio producono danno aggiuntivo.