L’artrosi è una infiammazione cronica degenerativa che colpisce le articolazioni e che si manifesta con dolore spontaneo o provocato, con la diminuzione della mobilità articolare, con l’irrigidimento della articolazione, e tutto ciò si evidenzia soprattutto al mattino appena svegli.
Da un punto di vista statistico le localizzazioni più frequenti sono la colonna vertebrale nel suo tratto cervicale, le ginocchia, le anche, le articolazioni delle mani e dei piedi. Ognuna di queste sedi presenta specifiche problematiche e complicanze che le caratterizzano.
Molti di noi si chiedono: perché l’artrosi è una malattia così frequente nei soggetti anziani? Sicuramente c’è uno stretto rapporto tra lo sviluppo dell’artrosi e l’avanzare dell’età, ma l’età rappresenta un co-fattore che aumenta il rischio non la causa diretta dell’artrosi, ed a tale proposito ricordiamo come dalle analisi istologiche delle articolazioni colpite da artrosi si sono trovate delle differenze di composizione significative tra una articolazione artrosica ed una senile.
Quello che avviene è che con il passare degli anni aumenta il tempo in cui le articolazioni rimangono esposte ai vari fattori di rischio, ed è pertanto una malattia alla cui base troviamo un meccanismo patologico complesso, dovuto a modificazioni di tipo metabolico e cellulare associato a fenomeni di tipo infiammatorio, con conseguente lesione della cartilagine e delle altre strutture articolari.
L’artrosi viene chiamata primaria, o idiopatica, quando non ci sono delle cause certe, anche se si è riscontrata una certa familiarità, con predisposizioni genetiche. L’artrosi primaria si manifesta prevalentemente in forma generalizzata, cioè diffusa a tre o più articolazioni. Esiste però anche l’artrosi secondaria, dovuta ad una disfunzione dell’articolazione a causa di un grave trauma o per piccoli traumatismi ripetuti, quali si riscontrano nell’artrosi occupazionale, cioè da attività lavorativa, o in quella da attività sportiva, ad esempio per l’uso di strumenti vibranti o manovre ripetitive sotto carico o in posizioni non fisiologiche.
L’artrosi secondaria può essere anche dovuta all’obesità, che colpisce in particolare le articolazioni portanti, quali le ginocchia e la colonna lombare, e che è spesso associata anche a malattie metaboliche, quali il diabete e dislipidemia o malattie endocrine quali l’ipotiroidismo, che già di per sé possono favorire la degenerazione articolare. Oppure può formarsi su anomalie articolari genetiche o congenite, ad es. nella displasia dell’anca o per malattie neurologiche o in altra situazione in cui c’è un cattivo allineamento dei capi articolari che determina una distribuzione del carico sulle superfici non omogenea, o per esiti di malattie infettive. Proprio per il tipo di causa diretta, le lesioni dell’artrosi secondaria, al contrario di quella primaria, sono per lo più localizzate, possono cioè riguardare anche una sola articolazione e possono colpire anche le persone giovani.
Per quanto riguarda invece il clima, non è responsabile della formazione dell’artrosi, ma il freddo, l’umidità e il vento possono aggravare i sintomi, mentre i climi caldi e secchi hanno un’influenza benefica su di essi.
Sia la cura che la prevenzione nei confronti della artrosi passa attraverso il rispetto di quattro regole fondamentali che sono:
- evitare il sovrappeso
- fare attività motoria
- rispettare i cicli di riposo
- curare l’alimentazione
Evitare il sovrappeso significa ridurre il carico meccanico cui sono sottoposte le articolazioni. Assieme al suo aspetto estremo l’obesità il sovrappeso rappresenta un problema molto rappresentato nella società moderna. Le cause che lo determinano sono molto semplici: una dieta troppo abbondante e ricca di cibi inadatti, una attività fisica carente e quindi non in grado di consumare gli eccessi calorici, una vita di corsa dove lo stress la fa da padrone.
Fare attività motoria adeguata rappresenta un toccasana per le articolazioni. Se da un lato un’attività troppo intensa è dannosa per le articolazioni, l’immobilizzazione aggrava l’artrosi: la cartilagine articolare tende ad atrofizzarsi, la muscolatura va incontro ad ipotrofia (cioè diminuisce di volume con perdita di forza) e ne risentono anche tendini e legamenti. Si è concordi quindi nel consigliare un’attività fisica moderata e continuativa, perchè utile a mantenere lo stato di nutrizione e la lubrificazione articolare, il trofismo e la forza muscolare, e la mobilità delle articolazioni.
Rispettare i cicli di riposo. Il giorno è fatto per correre la notte per riposare è questa una regola aurea per mantenersi in buona salute. Anche le articolazioni pertanto hanno bisogno di un corretto riposo, un tempo adeguato che le mantenga scariche dal peso del corporeo e che ne promuova tutte le quelle funzioni rigenerative che in questi momenti il corpo è in grado di realizzare.
Curare l’alimentazione. Avere rispetto della propria salute attraverso una alimentazione corretta è una delle regole fondamentali ed è quella più disattesa. Tutte le problematiche di salute, quindi anche l’artrosi, sono intimamente correlate al tipo di alimentazione utilizzato. Mangiare di meno contenendo il consumo di proteine animali e di zuccheri raffinati e privilegiando in alternativa alimenti vegetali ricchi di fibre rappresenta la scelta più giusta da fare.
La cura dell’artrosi trova nei protocolli di medicina integrata dei validi aiuti. L’utilizzo di integratori associati alle terapie fitoterapiche e rimedi omeopatici (anche usati nella mesoterapia per i dolori localizzati) o abbinate ad impacchi, creme ed unguenti può aiutare a combattere questa diffusa malattia.