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Argomento generale

sogni gestaltQueste mie riflessioni sui sogni nascono dalla lettura del libro “Sogni e Gestalt - I sogni si realizzano sempre” di Marco Pangos, IBISKOS ED. RISOLO, che ho letto recentemente con piacere.

In esso sono descritti molto bene i sogni, ad occhi aperti, notturni e lucidi, il loro significato e anche come possono essere utilizzati in psicoterapia e nella vita.

In particolare, le mie riflessioni riguardano i sogni notturni e la loro importanza per il sognatore.

Parto dalla descrizione molto accurata fatta dall’autore sulle tecniche di psicoterapia del sogno, dalla loro origine analitica freudiana, seguita dall’elaborazione effettuata da Jung fino alla visione gestaltica di Fritz Perls.

Freud dà una valenza interpretativa al sogno, analiticamente va scoperto il contenuto che il soggetto ha rimosso dalla coscienza perché insostenibile e relegato nell’inconscio, che si fa vivo appunto in un contesto onirico, espressione di un bisogno non soddisfatto.

Jung lo interpreta sempre analiticamente, secondo la sua teoria degli archetipi, guardando al suo significato simbolico.

Fritz Perls invece, considera ogni parte del sogno come una parte del sognatore che non è stata accettata, ma alienata. Non va interpretata, bensì integrata nella vita diurna, rappresenta quindi un messaggio che egli chiama esistenziale.

Attraverso il sogno di una mia Paziente che descriverò, ho considerato che non c’è una tecnica o una scuola di pensiero valida nel lavoro psicoterapeutico sui sogni, sono tutte valide ed utili per lo scopo centrale che è quello di aiutare il sognatore a migliorare la propria vita.

La sognatrice è una signora di 50 anni, nel sogno è gravida, è una gravidanza a termine, in procinto di partorire. Sente il bimbo che piange dentro la pancia e attraverso di essa lo culla, è una cosa molto dolce, sente le contrazioni, ma non fanno male. A questo punto si sveglia e il parto non avviene. Le resta al risveglio una sensazione piacevole.

Secondo l’interpretazione di Freud il risveglio, il parto non avvenuto, ha il significato di qualcosa che viene bloccato, trattenuto, una pulsione inibita.

Secondo la visione di Jung il parto si collega all’archetipo di morte e rinascita, riconnette con la propria creatività naturale e con l’esigenza trasformativa della vita, esprime la capacità di accogliere il “nuovo” nella vita, che in questo caso non accade in quanto il sogno si interrompe proprio durante le contrazioni.

Dal punto di vista di Fritz Perls, la signora non prende la responsabilità di portare a termine qualcosa che per lei è importante, fonte di piacere e di gioia, questo il messaggio esistenziale del sogno.

Ho lavorato con questa Paziente facendole mettere in scena in prima persona tutte le parti del sogno e lei ha scoperto molte cose di sé. In particolare è uscito vivo il desiderio di aprire una palestra di Yoga, che aveva praticato per anni e per il quale aveva frequentato corsi di approfondimento. Voleva portare questa disciplina ad altri, farne una professione, ma ogni volta in cui sentiva questo desiderio pensava di non potercela fare, metteva davanti delle scuse come il lavoro o i nipotini da accudire.

Il sogno è stato per lei la pietra miliare per una nuova vita, ha iniziato ad organizzarsi e la depressione che le rovinava l’esistenza si sgretolava mentre costruiva.

Questo il mio pensiero raccontato in modo esperienziale, i sogni arrivano per dirci qualcosa di noi al di là di tutte le teorie e della visuale da cui li guardiamo e se ci prestiamo attenzione ci aiutano a vivere e, perché no, ci salvano la vita.